EiR PD Dr. Joris Van Wezemael, Dr. Markus Nollert | Spatial Transformation Laboratories (STL)
Focalizzazione sulle politiche
Lo sviluppo centripeto richiede forme di governance aperte
Dopo cinquant’anni di sviluppo territoriale non sostenibile per quanto riguarda l’uso di terra, il consumo di energia o i costi dell’infrastruttura, l’unica alternativa per superare questo sviluppo è la trasformazione e l’avanzamento delle strutture territoriali già presenti. Storicamente, da paesaggio organizzato sui principi di città, villaggio e campagna, la Svizzera si è evoluta in un paesaggio urbano molto più complesso in cui si sovrappongono numerose interdipendenze, funzioni, significati e forme. Lo sviluppo centripeto rappresenta il nuovo standard. Ci spinge a elaborare nuove modalità decisionali collettive che mettano sistematicamente in discussione le linee tracciate tra i cosiddetti profani e gli esperti.
Da SMART a RESPONSIVE
L’attuale proliferazione massiccia di dispositivi computerizzati e sensori urbani dà vita ad assemblaggi socio-tecnici e spaziali nuovi ed eterogenei, un fatto che sta innescando una transizione fondamentale rispetto a ciò che potrebbe diventare la città come prodotto emergente. Come afferma Helbing, «alcune parti» del mondo «sono rimaste più o meno uguali» ma «le abbiamo collegate in reti, rendendole fortemente interdipendenti» (2012, 13).
Le cosiddette «tecnologie urbane intelligenti» plasmeranno in modo predominante l’organizzazione delle regioni cittadine future. Tuttavia, se miriamo a una cultura in cui pianificazione e progettazione emergono dal basso, in cui i singoli sono al corrente dei problemi del proprio territorio perché sanno meglio di tutti come affrontarli, dobbiamo fare in modo che le città non diventino solo intelligenti («smart») – questo avverrà comunque per via delle forze di mercato – ma anche reattive («responsive»). Per diventare reattivo, lo sviluppo territoriale dovrà riassemblare gli assemblaggi di governance e le nuove tecnologie in un divenire comune. Sul versante della ricerca ciò richiede, da un lato, la conversione delle città in sistemi complessi e, dall’altro, una pianificazione intesa come esigenza sociale e politica di intervenire.
Il progetto Smart Use è stato sviluppato come progetto di collaborazione per conto della Conferenza metropolitana di Zurigo. «Come gestiremo la crescita demografica ed economica in futuro?» Smart Use risponde a questa domanda collegando territorio, crescita e big data.