Prof. Ir. Kees Christiaanse | Architettura e Urbanistica
Kulturlandschaft (Paesaggio culturale)
Tutto ciò che l’uomo crea è cultura, incluso il territorio. Il paesaggio culturale è creato dalla continua interazione dell’uomo con la natura. Le sue caratteristiche regionali sono dovute alle condizioni naturali ed evolvono con il crescente sviluppo tecnologico della società che li abita. Anche le città sono parte del paesaggio culturale. Numerosi processi di negoziazione tra i più diversi attori le hanno rese gli ambienti di vita più densamente e variamente popolati. Non è però possibile capirle e tantomeno progettarle senza tenere in considerazione il territorio che le circonda e che si intreccia con loro. Anche fuori dalle metropoli, le richieste di spazio rurale peri-urbano e periferico si sovrappongono tra loro: l’uso del territorio e dello spazio deve essere sempre rinegoziato tra le aree dedicate a insediamento, agricoltura, foreste, mobilità, svago e produzione energetica. Il mutamento demografico e socioeconomico della nostra società sempre più interconnessa amplifica ulteriormente questo processo.
Il pattern bipolare «città – campagna» non esiste più, né in senso spaziale, né in senso socio-economico o culturale. Le aree rurali, per molti aspetti, non sono più diverse dagli agglomerati urbani: sono (in Europa centrale) relativamente densamente popolate, facilmente accessibili e rifornibili, hanno lo stesso accesso alle reti di comunicazione globale e offrono condizioni di vita uguali o simili. L’agricoltura come attività economica caratterizzante perde sempre più la sua importanza, a tal punto che il governo federale ha dichiarato alcuni anni fa che l’intera Svizzera può essere definita come urbana.
Sulla base del cambiamento e della nuova formazione di queste strutture, poiché l’urbanizzazione del paese viene considerata come un’opportunità, sorgono alcune importanti domande sul futuro del paesaggio culturale: quali sono i potenziali di questi utilizzi eterogenei? Quali nuove immagini e concetti possono essere pensati per queste strutture spaziali? Che tipo di qualità urbane emergeranno? Le zone agricole diventeranno aree per il tempo libero? Sopravvivrà quel paesaggio idilliaco che costituisce il sogno di una casa di proprietà per oltre l’80% degli europei? Dove inizia e dove finisce lo spazio pubblico? Come sarà la vitalità dei paesi e delle piccole città? Come sarà possibile produrre e trasportare cibo e risorse in modo redditizio e senza impatto sull’ambiente? Quali forme di produzione energetica sono compatibili con il paesaggio e in che modo? E quali saranno le conseguenze per il nostro stile di vita e per i nostri modelli di insediamento?
Il processo di negoziazione per l’utilizzo del territorio influenza direttamente lo sviluppo residenziale e mette quindi architetti e progettisti dinanzi a nuove sfide. Partendo dall’osservazione e dall’analisi dei cambiamenti nel paesaggio culturale e sulla base di casi di studio, formati didattici, progetti di ricerca e pubblicazioni, è stato esaminato come sia possibile raggiungere sinergie attraverso la coordinazione dei diversi attori, creare impulsi per uno sviluppo sostenibile degli insediamenti e progettare, partendo da situazioni locali, spazi per offrire un’elevata qualità di vita.