Prof. Dr. Marc Angélil | Architettura e Urbanistica
La funivia di Portland, Oregon
La città di Portland ha messo in atto una serie di misure di pianificazione per migliorare la qualità del centro storico e dell’area metropolitana. Sono stati stabiliti limiti per la crescita del territorio, strategie di densificazione urbana e reti di trasporto pubblico che comprendono linee di tram, autobus e metropolitana leggera, create allo scopo di ridurre il traffico e l’inquinamento ambientale. In questo contesto è stata pensata una funivia per collegare due parti della città.
La Oregon Health and Sciences University non aveva sufficiente spazio per espandersi e stava quindi pensando di trasferirsi. Circa un chilometro sotto la collina del campus, lungo il Willamette River, si trovava una zona di risanamento di 1710 ettari, separata dall’università da un quartiere storico, un parco protetto e alcune delle principali arterie di traffico. Creando un passaggio tra il terreno a disposizione e l’ospedale sarebbe stato possibile ampliare il campus. Una funivia è risultata il modo più efficace per collegare i due terreni. Per affidare il progetto è stato organizzato un concorso internazionale di architettura, vinto da agps.architecture.
Il progetto si basava su una strategia modulare, una sorta di cassetta degli attrezzi urbanistica, da sviluppare nel corso del tempo. L’idea era quella di suggerire un set aperto di soluzioni di progettazione che comprendesse diverse vie di collegamento tra il campus di medicina sulla collina e il nuovo campus sulla sponda del Willamette River. Nello specifico sono stati proposti tre tipi di collegamento urbano: un collegamento verde, un collegamento via terra e un collegamento aereo. Il collegamento verde consiste in un nuovo parco lungo uno storico serbatoio dell’acqua ristrutturato; il collegamento via terra presenta un ponte sopra la superstrada e diversi percorsi pedonali e piste ciclabili; il collegamento aereo è l’elemento centrale del progetto e comprende i componenti della funivia.
agps.architecture
Marc Angélil, Sarah Graham, Manuel Scholl, Reto Pfenninger, Hanspeter Oester
Progetto concluso