Questa tesi di dottorato analizza l’esperienza estetica della natura, basandosi sui dibattiti nella filosofia estetica tedesca dal 18° al 20° secolo e sostiene che, nelle condizioni moderne, il paesaggio costituisce una sfera estetica alternativa a quella ‘reificante’ della tecnica.
Nello specifico, questo lavoro intende affermare che in termini di estetica naturale un paesaggio moderno diventa ciò che è solo attraverso la presenza dell’artefatto tecnico. Analizzando da vicino la corrispondenza spaziale di ‘casa e giardino’, risale alle tipologie del ‘padiglione’ e della ‘radura’ dell’esemplare lavoro di Ludwig Mies van der Rohe.
Questa ricerca vuole dare un contributo alla teoria dell’architettura, mettendo in rilievo il significato sottovalutato dell’estetica paesaggistica per la casa moderna. Offre una prospettiva alternativa sull’architettura del paesaggio sottolineando il suo ruolo come polo contrapposto alla funzionalità e alla tecnicità del mondo moderno.