Prof. Dr. Tom Avermaete | Storia e teoria dell’urbanistica
Terreni collettivi: i complessi residenziali e la città europea, 1865–1930
L’attuale progetto di ricerca post-dottorato si concentra sul rapporto tra città e complessi residenziali urbani, intesi come insiemi di due o più edifici prevalentemente residenziali a densità medio-alta, concepiti contemporaneamente e con qualche tipo di amministrazione comune. I primi complessi residenziali furono concepiti come isole di igiene e decoro, tenute separate dal degrado fisico e morale del tessuto urbano circostante. Nel corso del XX secolo questa idea iniziale diffuse un’immagine fittizia e sorprendentemente solida dei complessi residenziali come unità autonome incapaci di confrontarsi con le contraddizioni e i conflitti della città industriale. Come approccio alternativo potrebbe essere utile considerare il rapporto tra l’ordine circoscritto dei complessi residenziali e il più ampio ordine urbano alla stregua di una dialettica tra autonomia e integrazione. Il modo in cui i complessi residenziali si relazionano con la città solleva interrogativi sul significato della famiglia e della comunità nella società. Sulla base di casi di studio del XIX e XX secolo, la ricerca esaminerà come sono stati progettati e utilizzati gli spazi “comuni” e i territori condivisi, mostrando le conseguenze sociali delle scelte architettoniche. A un livello più profondo, l’analisi fa sorgere interrogativi sul rapporto tra pianificazione, progettazione e abitazione, andando oltre le qualità fisiche per giungere fino al significato culturale.
Questa ricerca ha ricevuto finanziamenti dal programma Marie Heim-Vögtlin / Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.
Contatti
Dr. Irina Davidovici
Durata del progetto
2014 – 2019